I VERDI SICILIANI: “ IL COMUNE RIVEDA IL PIANO DELLA MOBILITA’ URBANA”
In una lunga nota dei portavoce regionali dei Verdi, Carmelo Fortunato Sardegna e Raffaella Spadaro, i Verdi siciliani chiedono al Comune di rivedere il Piano della mobilità urbana e ripensare la scelta del tram :
“Non era difficile, né imprevedibile ciò che sta succedendo intorno al Tram.
Nell’aprile del 2019 affermavamo: “queste sette nuove tratte del Tram di Palermo interessano solo la cosiddetta ‘città-bene’ e le periferie sono quasi del tutto abbandonate, ci sono zone della città nelle quali i bus dell’Amat passano quando capita, tra la disperazione di tanti cittadini; ci sono altre zone della città dove il servizio dell’Amat è stato tolto”.
Identica cosa dice la Corte dei Conti Europea nella sua relazione sulla mobilità sostenibile nel marzo 2020:
“‘Nelle zone periferiche, tale percentuale è inferiore, il che indica che quote significative della popolazione hanno limitato accesso ai trasporti pubblici”..
“Come non era difficile evidenziare che con cinquecento bus elettrici tutta la città di Palermo, comprese le periferie, avrebbe avuto a disposizione un servizio di trasporto pubblico ecologico, mettendo al riparo i cittadini dalle sanzioni europee e migliorando immediatamente la qualità della vita con l’eliminazione degli ossidi di azoto e delle sostanze cancerogene oggi emesse dal traffico.
Anche qui era facile profezia e Palermo, risulta tra le città condannate dalla Corte di Giustizia Europea per avere superato dal 2010 al 2016 , periodo oggetto della decisione, il valore limite sistematico delle polveri sottili , quelle che sono state considerate come causa di mortalità per ben 3 milioni di persone all’anno nel mondo”.
“Non era neanche difficile avere dubbi sulla soluzione proposta da Bombardier , una soluzione dalla stessa spinta per uscire anche dalla grave crisi in cui era caduta e che ha portato nel 2020 alla sua acquisizione da parte della concorrente Alstrom ,che basa su tutt’altra tecnologia la trazione elettrica senza catenarie.
Il consiglio comunale prenda atto delle criticità e rianalizzi il Piano di mobilità urbana e metropolitana sostenibile , per risolvere i nodi evidenziati .
Sarebbe assai triste realizzare opere di utilità assai discutibile per poi dovere pagare alla Ue – sostengono i Verdi -. Multe per non aver saputo tutelare i propri cittadini, multe che potrebbero superare i finanziamenti concessi, con la differenza che tali finanziamenti vanno in ultimo alle imprese che dovrebbero realizzare i lavori e fornire mezzi e quant’altro , mentre la sanzione ricadrebbe sulle spalle di tutti i palermitani”.
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il comune rimetta la catenaria sulle nuove linee. caro compagno comunista catania, il tram non è un telefonino per chiamare in cina, è un mezzo che per camminare per ha bisogno dei fili.
è possibile rinunciare alla linea di via roma e via libertà in cambio della metro, ma le altre linee sono utili e servono a collegare fra loro quelle che ci sono già. i verdi indicano i bus elettrici come soluzione, ma tutti tranne i verdi (la cui mente non è equipaggiata per capirlo) sanno che un bus elettrico non è minimamente paragonabile a un tram. i bus elettrici ci sono già e non hanno mai risolto il problema del traffico. le corsie preferenziali di cui avrebbero bisogno per evitare il traffico occuperebbero lo stesso spazio delle linee tram (il bus è più largo del tram, ma molto più corto, lento e scomodo, quindi tanto vale fare il tram).
quanto alle linee per mondello e sferracavallo, vale lo stesso discorso di quella centrale: una metropolitana sull’asse nord-sud e delle linee tram che l’attraversano perpendicolarmente sarebbero l’ideale. quindi sarei disposto a rinunciare al tram per le borgate marinare, ma solo se si fa la metro. altrimenti meglio il tram.
Compagno punteruolo, che dire, le catenarie sanno molto di scenario urbano proletario, non discuto i gusti, che sono sempre personali, ho visto i tram senza catenaria e mi sono parsi davvero belli per come inseriti nei paesaggi urbani.
Non ho capito cosa vogliano i verdi, per il resto. 500 bus elettrici camminano se ci sono 500 autisti contemporaneamente in servizio, quindi 1500 autisti (qui peppe 2994 potrà essere più preciso credo) poi facciano loro, ma lo spieghino cosa intendono.
oltre a 500 bus elettrici e a 500 autisti ci vorrebbero cento corsie preferenziali, altrimenti i bus elettrici rimarrebbero bloccati nel traffico. secondo me questa dei bus elettrici è una scusa per non fare niente, ma per alcuni perfino il niente è meglio del tram.
il discorso dei fili non è soltanto estetico, sembra che le batterie facciano aumentare i costi di gestione del sessanta percento, e che siano inquinanti e difficili da smaltire. fra l’altro comporterebbero la dismissione della catenaria sulle linee che ci sono già, cosa che mi sembra assurda.
esteticamente non amo il minimalismo del catenary free, mi sembra una roba da millennials, un po’ come il colore fucsia che si vede ovunque e la musica trap, l’odore di deodorante maschile e le cuffie wireless.
La catenaria non andrebbe dismessa e le zone senza catenaria sarebbero solo quelle del centro città, i tram usano le batteria solo in parte del percorso.
Sul resto dei dati non proferisco parola perchè non ho dati anche se è evidente che per smaltire le batterie serve un apposito processo industriale e quindi non è facile. Però l’industria automobilistica si sta orientando verso l’elettrico, ibrido e puro, credo e spero che la questione dello smaltimento delle batterie si stia evolvendo in senso eco-compatibile.
Infine hai fatto un perfetto quadretto del trash di quest’epoca corrente. 🙂